Chiesa di Maria SS. Assunta
Ancora oggi è incerto l'anno di fondazione della Chiesa Madre, titolata a Santa Maria Assunta e comunemente detta di Santa Maria Maggiore. Gli eruditi polizzani ritengono che essa risalga ad epoca normanna e che venne ingrandita nella seconda metà del XIV secolo assumendo quell'aspetto gotico mantenuto fino al 1764, anno in cui venne completamente diroccata. Doveva presentarsi a tre navate suddivise da pilastri con archi a sesto acuto. Il nuovo progetto fu affidato all’architetto di Gangi Gandolfo Bongiorno. Fu cambiato il prospetto della chiesa e modificato l’aspetto originario e abbattuto l’antico campanile. Sulla navata destra si apre la Cappella del patrono, San Gandolfo da Binasco, che custodisce la pregevole urna reliquiaria d’argento del Beato realizzata da vari artisti a partire dal 1549, l’ancona marmorea raffigurante la Vergine con i Santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova e l’arca marmorea di San Gandolfo realizzata da Domenico Gagini nel 1482.
Nella cappella del beato Gandolfo è presente il trittico fiammingo proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Gesù. L’opera raffigura la Mater Sapientiae con il Bambino sulle ginocchia che sgualcisce dolcemente il libro della sapienza realizzato da un anonimo pittore fiammingo attivo intorno al terzo-quarto decennio del XV secolo.
Sul presbiterio è posto il grande Trittico della Visitazione, del 1519, riferito al pittore spagnolo Joannes de Matta, artista a cui vengono riferiti altri dipinti come lo Spasimo, copia del celebre capolavoro di Raffaello Sanzio.
Sull’altare della cappella di San Giuseppe, si trova, oltre alla Madonna con il Bambino del 1473 documentata a Domenico Gagini, la statua di del titolare riferita a Filippo Quattrocchi.
Nella cappella del Crocifisso è possibile ammirare l’arca reliquiaria di San Guglielmo, compatrono di Polizzi insieme a san Gandolfo, riferita ad ignoto intagliatore siciliano del primo quarto del XVIII secolo e il Crocifisso ricondotto a probabile scultore trapanese della fine del XVII secolo.
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"Le vie dell'Arte – Polizzi Generosa" con testi di Salvatore Anselmo